STABAT MATER, G. B. Pergolesi

“La capacità di un individuo di generare fattori biologici, psicologici e sociali che gli permettano di resistere, adattarsi e rafforzarsi, a fronte di una situazione di rischio, generando un risultato individuale, sociale e morale” sono le parole del poeta peruviano Oscar Chapital Colchado, sono le parole che definiscono un’attitudine dell’uomo, ma anche della natura e degli esseri umani in genere: la resilienza.
 
Termine che meglio di ogni altro definisce oggi la condizione del mondo dell’arte, dello spettacolo, del teatro. Di tutti i teatri del mondo. Del Teatro Coccia sicuramente. In un momento complesso come quello attraversato, e ancora in corso, il teatro di Via Rosselli si adatta alle circostanze, si aggiorna sulle misure di sicurezza e programma una prima parte di stagione che possa adeguarsi non solo alle regole dettate dal distanziamento, ma anche all’utilizzo di spazi “altri” dalla sala teatrale.
Con i lavori di ristrutturazione in corso – che presto restituiranno a Novara un teatro nuovo e ancor più sicuro – il Teatro Coccia si sposta sulla città e esporta le sue produzioni in uno dei posti più affascinanti e amati del centro storico cittadino: il Salone Arengo del Broletto.
 

ANTICHE ARIE E DANZE PER LIUTO, SUITE N.3

musica Ottorino Respighi
STABAT MATER
musica Giovanni Battista Pergolesi
(Opera da camera)

direzione musicale Matteo Beltrami
direttore della rappresentazione Matteo Beltrami
allievi del corso di direzione d’orchestra dell’Accademia Amo
regia Renato Bonajuto
coreografie Giuliano De Luca
orchestra I Virtuosi Italiani
 
produzione Fondazione Teatro Coccia 

La stagione autunno inverno 2020 del Teatro Coccia, firmata dalla direzione artistica del direttore del Teatro, Corinne Baroni, si articola da ottobre a dicembre, e porta in scena 8 titoli prodotti dal teatro che ne descrivono la missione: la musica e l’opera, ma anche la sua vocazione per l’innovazione e la contemporaneità. Spazio alle contaminazioni tra le arti, tra musica, pittura, danza, scultura, multimedialità e produzioni inedite, commissionate dal Coccia, che continua così di fatto il suo percorso di investimento nel futuro dell’opera lirica.
 
Contaminazioni e connessioni tra le arti già a partire dall’opera da camera che inaugurerà la stagione: giovedì 22 ottobre alle ore 21 nel Salone Arengo del Broletto Stabat Mater di Giovanni Battista Pergolesi. Contingentamento dei posti significa anche moltiplicazione delle recite. L’opera andrà infatti in scena poi venerdì 23 e sabato 24 ottobre alle 18 e alle 21 e domenica 25 ottobre alle 16 e alle 21.
Giovanni Battista Pergolesi, fecondo autore di musica sacra che solo nei suoi ultimi mesi di vita compose quelli che sono considerati il suo lascito più importante in questo ambito: il Salve Regina del 1736 e del coevo Stabat Mater per orchestra d’archi, soprano e contralto, che rimane senz’altro uno dei suoi componimenti più famosi, anzi probabilmente il più conosciuto, ma anche una delle opere musicali più rimarchevoli di tutto il Settecento. La tradizione, alimentata dal primo biografo del musicista, il marchese Tommaso di Villarosa, vuole che sia stata anche l’ultima composizione del Pergolesi, scritta sul letto di morte dal ventiseienne musicista. Questa composizione sacra vede come protagonista una delle orchestre più rinomate nel panorama nazionale I virtuosi italiani, diretta da Matteo Beltrami e da tre giovani direttori dell’AMO l’Accademia dei Mestieri dell’Opera del Teatro Coccia.
L’esecuzione dello Stabat Mater sarà preceduta dall’esecuzione di una Suite tratta dalla raccolta delle Antiche arie e danze per liuto di Ottorino Respighi, per la precisione la Terza, composta nel 1931, costituita da 4 movimenti che prevedono l’impiego di soli strumenti ad arco.
Sia l’esecuzione della Suite di Respighi che quella dello Stabat Mater di Pergolesi, prevedono la messa in scena a cura del regista Renato Bonajuto: un tableau vivant interpretato da sei danzatori, coreografati da Giuliano De Luca, per dare vita ai celebri dipinti appartenenti a noti pittori novaresi del Seicento, così da creare una drammaturgia strettamente connessa con il testo sacro interpretato dalle voci delle due soliste: si alternano i soprani Miriam Battistelli e Ksenia Bomarsi e i due mezzosoprani Aurora Faggioli e Sofio Janelidze.

Dal:

22/10/2020

Al:

25/10/2020

Orario: giovedi dalle 21,00 venerdi, sabato dalle 18,00 dalle 21,00 domenica dalle 16,00 dalle 21,00

Dove: Salone Arengo del Broletto

Indirizzo: Via Fratelli Rosselli, 20, 28100 Novara NO, Italia

Prezzi: euro 10,00

Informazioni: 0321 233201; info@fondazioneteatrococcia.it; biglietteria@fondazioneteatrococcia.it

Organizzazione: Fondazione Teatro Coccia

Voci collegate:

pagina facebook fondazione teatro coccia

sito web fondazione teatro coccia

giovedì 22 Ottobre 2020 — domenica 25 Ottobre 2020
00:00 — 00:00