È noto che per millenni le donne non hanno avuto accesso all’istruzione né privata né pubblica. Ciò ha causato chiaramente l’assenza delle donne nella scienza.
Però tra la fine dell’800 e l’inizio del ‘900, l’istruzione è stata finalmente aperta alle donne.
Dunque, è un secolo che le donne hanno libero accesso all’istruzione pubblica superiore e anche universitaria e molte di loro hanno potuto studiare le materie scientifiche.
Ma ancora le donne della scienza sono una minoranza. Che cosa è successo in questo ultimo secolo che ha determinato questa scarsa presenza femminile in ambito scientifico?

Ebbene, anche quando sono scolarizzate anche in modo eccellente, le donne subiscono l’effetto Matilda.
Si tratta della sistematica sottostima dei lavori delle scienziate causato da un comportamento anomalo nella valutazione dei loro lavori.

Gli effetti di tale pregiudizio vanno oltre la questione dell’identità della donna-scienziato ma si allargano all’idea di scienza in sé e hanno come conseguenza non solo la negazione della capacità delle donne, ma anche la cancellazione delle donne dalla storia della scienza.
A causa di questa invisibilità, la percezione pubblica si trasforma, quindi, in radicata credenza che la scienza sia un settore solo maschile.