Dr. Roberto Fusco

Ex Senior Scientist – Istituto Donegani – Novara
 

L’aggettivo nano (dal latino nanus: persona piccola) è associato nel linguaggio comune a individuo o specie animale o vegetale, di statura ridotta. Più in generale è legato a oggetti di piccole dimensioni. Nel linguaggio scientifico, limitandosi alle dimensioni spaziali, un nanometro equivale ad un miliardesimo di metro.

Quali sono le caratteristiche di oggetti così piccoli? Le nanoparticelle sono una scoperta recente? Perché le nanoparticelle sono talvolta chiamate “punti quantici”? Che relazione c’è tra le loro dimensioni e le proprietà? Cosa sono le nanotecnologie? Si corrono dei rischi nel loro utilizzo? Quali saranno le possibili applicazioni future? Esistono già applicazioni di nanomateriali?

Nel 2023 il premio Nobel per la Chimica è stato assegnato a Moungi Bawendi del MIT di Boston, insieme a Aleksey Yekimov e Luis E. Brus, per la scoperta e la sintesi di punti quantici. 

L’assegnazione del Nobel ha spinto a proporre questa chiacchierata introduttiva nella quale si cercherà di rispondere ad alcune delle domande di cui sopra e di chiarire cosa sono le nanoparticelle, come si realizzano, come si possono “vedere”, dove si applicano. Anticipando una risposta all’ultima domanda si può menzionare un oggetto che abbiamo quotidianamente nelle nostre mani, croce e delizia di tutti noi, e che è un vero concentrato di nanotecnologie.