Francesco Chiapperini: clarinetto, clarinetto basso

Virginia Sutera: violino

Vito Emanuele Galante: tromba

Mario Mariotti: cornetta

Roger Rota: fagotto

Andrea Ferrari: sax baritono

 

Il titolo del lavoro è tratto dalla Preghiera degli Alpini, che proprio nelle sue parole iniziali recita “Su le nude rocce e i perenni ghiacciai, armati come siamo di fede e d’amore, ti preghiam Signore: proteggi le mamme, proteggi le spose i figli e i fratelli”.

Ed è proprio il mondo alpino, quello delle montagne, della fede, della guerra e della speranza di ritornare ai propri cari sani e salvi, il protagonista delle composizioni che vengono presentate. La particolarità del progetto risiede nella scelta di lavorare con una formazione di soli fiati (ad eccezione di un violino), senza coinvolgere alcun strumento armonico (come il pianoforte, contrabbasso) e/o percussivo (come le batterie)

Un sestetto che spazia tra brani originali, rielaborazioni degli stessi e repertori che fanno della montagna la protagonista delle note. La musica che ne deriva vuole ricreare l’organicità di un coro, quello degli alpini, appunto, e questa coralità viene percorsa, stravolta e rimaneggiata a favore dei temi popolari che cantano le gesta degli uomini che vissero e combatterono sulle montagne racchiuse dentro e fuori i nostri confini.

 Non solo. La montagna, in letteratura, è stata anche spesso accostata a elementi di spiritualità e di magia. Da qui la scelta di esplorare questi territori inserendo, all’interno delle composizioni, brani originali e riarrangiati che prendessero spunto da tali elementi. La scelta di un organico così variegato, che prende origine dalle composizioni cameristiche di musica classica, conferisce alle note suonate un sapore nuovo, ma allo stesso tempo porta l’ascoltatore ad una dimensione familiare, quasi come se la musica lo circondasse con un abbraccio. Corale.