FONDAZIONE FARAGGIANA – Aristotele e l’osservatorio dell’umano

a cura della SOCIETÀ FILOSOFICA
Aristotele e l’osservatorio dell’umano
Conferenza
Relatrice Claudia Baracchi
Professore Associato di Filosofia Morale presso il Dipartimento di Scienze Umane per la Formazione “Riccardo Massa” dell’ Università degli Studi di Milano-Bicocca.
Per circa vent’anni ha insegnato in alcune importanti Università statunitensi, come la New School for Social Research di New York.
Insegna anche presso la scuola di Pratiche Filosofiche PHILO di Milano.
I suo ambiti di ricerca sono la filosofia antica (in particolare di etica) e la filosofia continentale fra la fine delXIX secolo fino ad oggi.
Ha pubblicato numerosissimi articoli e testi, soprattutto in inglese.

La posizione della Baracchi su Aristotele e sull’Etica
Claudia Baracchi si è concentrata in particolare sull’Etica di Aristotele.
La sua posizione, molto articolata, può essere così sintetizzata:vi è nel pensiero aristotelico un intreccio indissolubile di sapienza pratica e teoretica. La Sapienza teoretica va riconosciuta come integralmente implicata nell’azione. Questa prospettiva mira in modo critico a confutare la visione tradizionale della opposizione del sapere teoretico e del sapere pratico: i due contesti sono irriducibili ma anche nel contempo inseparabili. Le riflessioni pratiche marcano l’inizio o la condizione stessa che rende possibile la contemplazione come anche ogni indagine discorsiva. Lo stesso modo di rivolgersi ai fenomeni ha una valenza etica al punto che, secondo Baracchi la filosofia prima non sarebbe la metafisica, ma l’etica e questo perché ogni indagine teoretica non è mai disincarnata ma chiama o presuppone la sensibilità e l’azione e quindi non può prescindere dall’etica. Intendere l’etica come filosofia prima significa vederla innervata dall’ethos, cioè da un particolare ambiente mentale, da una pratica di vita ed essere consapevoli di tale innervazione.
Il logos non può argomentare in modo conclusivo sul bene o sulla felicità ed il Logos che si esplica nell’etica e che tratta l’etica è consapevole della sua impossibilità di concludersi in se stesso e di auto fondarsi. E’ noto come la tradizione abbia visto in Aristotele il campione dell’episteme cioè della scienza o della conoscenza scientifica. È una interpretazione di Aristotele ‘occidentale’ ed ha portato ad una specie di accettazione assiomatica di tale posizione. Si è spesso esposto anche nei manuali il pensiero di Aristotele evidenziandone la sua forte inclinazione logico-sistematica e proto scientifica. La linea interpretativa della Baracchi si intende mettere in discussione tale tesi: il primato è della praxis non della theoria.
Aristotele, negli Analitici Secondi, ha sostenuto che i principi primi della conoscenza (assiomi e principi) non sono conoscibili dimostrativamente, ma si impongono in modo evidente. Lo Stagirita indaga l’origine difficile e oscura della conoscenza e giunge alla conclusione che i principi fondanti di una scienza non si raggiungono in modo assolutamente ed esclusivamente razionale, ma sono connessi a ‘pratiche’ discorsive.
L’idea che ispira il saggio della Baracchi è quella secondo cui l’etica è una filosofia prima, in quanto gli stessi principi primi hanno a che fare con delle disposizioni, abitudini profondamente radicate che esulano totalmente dalla metafisica.

Dal:

05/02/2020

Al:

05/02/2020

Orario: mercoledi dalle 18,00

Dove: Saletta Fondazione Faraggiana

Indirizzo: Via Carlo Bescapè, 12, 28100 Novara NO, Italia

Prezzi: Ingresso libero

Informazioni: info@fondazionefaraggiana.it

Organizzazione: Società Filosofica in collaborazione con Fondazione Faraggiana

Voci collegate:

mercoledì 5 Febbraio 2020 — mercoledì 5 Febbraio 2020
00:00 — 00:00