Duomo di Santa Maria Assunta: il più grande edificio di culto della città
L’idea di rinnovare radicalmente l’antico duomo romanico viene concepita già nel ‘700; il progetto è affidato a metà ‘800 ad Alessandro Antonelli; il primo lotto di lavori è portato a termine nella zona presbiteriale con la realizzazione del maestoso altare (1832-1836) a cui Antonelli lavora con lo scultore danese Bertel Thorwaldsen (1770-1844). Il quadriportico, che in parte sembra soffocare l’imponente facciata, è realizzato tra il 1857 ed il 1863 mentre la loggetta, posta a coronamento del prospetto principale, è stata voluta dai canonici.
I lavori furono lasciati incompleti; dal quadriportico medievale della Canonica, collocato sul retro dell’edificio, gli archi appena accennati danno un’idea della porzione di struttura che avrebbero dovuto sostenere.
La consacrazione ha luogo nel 1869, ma solo negli anni Ottanta sarà completato anche l’allestimento interno.
Il pronao presenta quattro imponenti colonne, le due più esterne progettate vuote con funzione di pluviali.
Il grandioso portale, sarà eseguito dal figlio di Antonelli, Costanzo, nel 1890.
All’interno, lo spazio è suddiviso in tre navate da dodici colonne realizzate in stucco che simula il marmo, coronate da capitelli corinzi.
Nella trabeazione trovano posto ventisette nicchie da cui si affacciano altrettanti santi novaresi o venerati nella diocesi: una versione religiosa di quelle gallerie di “uomini illustri” tanto in voga nell’Ottocento.
Umberto Orsini racconta Novara
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