Ospedale di San Giuliano: un capolavoro di ingegneria all’avanguardia progettato dalla coppia Gardella-Martini
L’ospedale di San Giuliano nacque nel 1900, quando l’amministrazione comunale iniziò a ritenere gli spazi della vecchia sede – l’ex Convento delle Convertite – insufficienti per le esigenze della struttura, e decise quindi di istituire un concorso per una nuova assegnazione.
L’Ospedale Maggiore della Carità, infatti, non è l’unico nosocomio della città di Novara, ma solo il principale. Del progetto dell’Ospedale di San Giuliano si occuparono gli ingegneri Arnaldo Gardella e Luigi Martini di Milano che, in una delle loro prime collaborazioni come coppia professionale, crearono una struttura altamente all’avanguardia per l’epoca, specialmente in ambito igienico sanitario.
Di grande ispirazione furono alcune strutture in Germania e in Inghilterra, nonché il Mauriziano di Torino e il Policlinico di Roma. Tenendo come punti fermi i progressi raggiunti dalla scienza medica e dall’igienistica, Gardella e Martini progettarono una struttura costituita da quattro padiglioni più uno interrato, che andavano a formare una struttura a pettine, e collegati tra loro da passaggi coperti. La facciata principale presenta un corpo di ingresso a due livelli, destinato ai servizi generali. Le aperture sono sormontate da archi a tutto sesto e la struttura è in mattoni. Sempre i nuovissimi studi suggerirono anche l’orientamento dei padiglioni, che vennero disposti con affacci a Est e Ovest per favorire la luce del sole e una ventilazione naturale agli ambienti che sarebbero stati occupati dai pazienti. La capienza stimata era di 120 degenti.
L’inaugurazione ebbe luogo il 26 settembre 1905. L’ospedale di San Giuliano rimase in attività fino al 1979, sebbene nel corso degli anni andò incontro a diversi interventi di ristrutturazione, che avevano lo scopo di riorganizzare gli spazi. Da ospedale generale vero e proprio, col tempo l’ospedale di San Giuliano divenne una struttura specializzata in ostetricia e ginecologia. Oggi l’edificio ha abbandonato la destinazione d’uso medica ed è sede di un istituto scolastico