Museo Faraggiana: il patrimonio etnografico della città in una residenza nobiliare del Novecento
Il Museo Faraggiana Novara, da non confodersi con l’omonimo teatro, è uno dei musei cittadini che ospita reperti etnografici, il secondo a livello regionale dopo il MRSN di Torino.
La sua nascita si deve a Raffaello Faraggiana. Nel 1897, dopo l’acquisto di Palazzo Morbio, Faraggiana ebbe l’idea di riunire in un unico complesso diverse strutture, giardini e corti preesistenti. Il progetto venne affidato agli ingegneri Ulisse Stacchini e Guido De Capitani.
Lo scopo principale era ovviamente quello di creare un’armonia strutturale tra i vari insiemi degli edifici, e il riordino del prospetto principale.
L’assetto del Museo Faraggiana Novara era ulteriormente complicato dal fatto che Palazzo Morbio, a sua volta, era già il risultato di una serie di accorpamenti di edifici sorti tra il 1686 e il 1822, durante quindi due secoli di storia con i relativi stili.
La restante parte del complesso che oggi forma il Museo Faraggiana Novara, invece, era proprietà della famiglia Castellani Tettoni.
Il lavoro di Stacchini e De Capitani portò alla trasformazione della facciata, ora simmetrica e suddivisa in campiture. Il piano terra era caratterizzato da un finto bugnato. Una fascia marcapiano lo divideva dal secondo livello, dove dominavano i balconi balaustrati.
Inoltre, negli angoli e nel corpo centrale, delle parastre ornate da capitelli e relative decorazioni movimentavano ulteriormente il primo piano.
Infine, ancora più su, una cimasa con balaustra che richiamava i terrazzini del primo piano decorava il cornicione, in corrispondenza dei rilievi del piano inferiore.
All’interno del Museo Faraggiana Novara, il progetto di Stacchini e De Capitani portò a una nuova sistemazione, che prevedeva un appartamento di rappresentanza al piano nobile, con affaccio sulla strada principale. Gli altri piani, invece, erano destinati a locali di servizio.
Il palazzo rimase di proprietà della famiglia Faraggiana fino al 1937, quando Caterina Faraggiana Ferrandi lo vendette al Comune di Novara.
Oggi il palazzo ospita il museo etnografico Faraggiana.
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