Portici nuovi dei Mercanti: la passerella delle personalità illustri di Novara
I portici nuovi dei Mercanti nacquero per costituire un punto di collegamento fra le diverse zone della città adibite a luogo di commercio.
L’angolo Sud-Ovest della città venne infatti individuato nella prima metà dell’Ottocento come il fulcro dello sviluppo commerciale e come tale oggetto di investimenti.
Il vecchio mercato di Piazza Duomo e quello nuovo di Palazzo del Mercato vennero quindi unificati proprio dai portici nuovi dei Mercanti, che costituivano una passerella coperta di congiunzione e che portava fino a Piazza delle Erbe, altro punto di commercio della città.
Si tratta di un’area abbastanza vasta, che all’epoca era occupata non solo da case private ma anche da esercizi commerciali quali alberghi, osterie e officine. I lavori durarono dal 1839 al 1859: in questi anni la costruzione passò attraverso tre fasi successive e numerose vicende legate ai proprietari dei singoli edifici.
Certamente lungo tutto il tragitto dei portici nuovi dei Mercanti il punto su cui venne posta più attenzione da parte dell’amministrazione è quello posto verso il teatro.
Proprio lì si decise di arricchire ulteriormente i portici nuovi dei Mercanti con diverse decorazioni, idea dello storico Francesco Antonio Bianchini e dell’avvocato Giacomo Giovanetti, consigliere del re.
Il progetto dei portici nuovi dei Mercanti consisteva principalmente nel creare una sorta di pantheon dei personaggi novaresi illustri, sotto la firma di Giuseppe Argenti. Ciò si concretizzò in 96 metope del fregio dorico che rappresentano medaglioni ritraenti cittadini novaresi, intervallati dai triglifi.
I protagonisti erano – e sono tutt’oggi visibili – personalità che si erano distinte nelle arti, nelle lettere o nelle scienze, intervallati da altri simboli a essi collegati e rappresentati con bassorilievi di profili, incorniciati in un cerchio che ne contiene il nome.
L’inizio e la fine dei portici nuovi dei Mercanti sono segnati da quattro figure alate con in mano spighe di grano, cornucopie, trombe e ghirlande, che rappresentano la Fama.
Umberto Orsini racconta Novara
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