Archivio notarile – Ex chiesa della Maddalena: la sede del Monastero che si prestò alla conservazione di importanti documenti

L’Archivio Notarile di Novara è attualmente ospitato nell’ex Monastero di Santa Maria Maddalena. La sede venne designata nel 1806, quando dopo le soppressioni napoleoniche che colpirono diversi edifici religiosi della città, una parte del Monastero venne assegnata a ospitare gli uffici dell’archivio.

Erano però necessari importanti interventi di ristrutturazione, che furono diretti dall’ingegnere Luigi Orelli dopo la perizia di Stefano Ignazio Melchioni.

Orelli diresse i lavori di trasformazione della chiesa risalente al Seicento, in un primo momento divisa in una parte interiore e una esteriore.

I primi interventi terminarono nel 1810, insieme alla realizzazione di una scaffalatura in legno a tre ordini, che è pervenuta fino a oggi e viene tuttora utilizzata. La scaffalatura è raccordata da un sistema di scale a chiocciola e addossata alle pareti interne della chiesa, occupando una superfice di 2340 metri.

Successivamente, dal 1850 al 1854, l’ingegner Antonio Busser apportò altre modifiche alla facciata dell’Archivio Notarile, con lo scopo di mitigare il deciso assetto liturgico della struttura. Alessandro Antonelli aveva presentato delle proposte al riguardo già nel 1835, che però non trovarono attuazione. Il lavoro passò quindi a Busser, che optò per una soluzione abbastanza austera, mitigata dalle fasce a bugnato.

L’ingresso presenta due colonne accostate alle pareti, che sorreggono un cornicione architravato. All’interno di questo elemento è presente un’altra cornice più piccola che racchiude la porta d’ingresso.

Infine, nel 1853 lo scultore Giuseppe Argenti aggiunse un’opera che raffigura il Genio della Conservazione, rappresentato con la mano sinistra sullo stemma civico e i piedi circondati di carte e rotoli.

Sopra la statua è posta una finestra semicircolare, sopra la quale si trova il tetto e presso cui il bugnato si discosta dall’orientamento orizzontale per seguire la curva creata dal finestrone in ferro battuto.

La parte dell’edificio dell’Archivio Notarile che dà su Via dell’Archivio è occupata dall’Archivio di Stato di Novara, istituito nel 1970.