La Cupola di San Gaudenzio: il simbolo della città di Novara firmato da Alessandro Antonelli

La Cupola di Novara, progettata dal celebre e geniale architetto Alessandro Antonelli e costruita per la Basilica di San Gaudenzio, patrono della città, è forse il simbolo per eccellenza di Novara.

Mentre la Basilica venne completata nel 1590, la Cupola di San Gaudenzio di Novara sorse solo molti anni dopo.

Nel 1825 re Carlo Felice di Savoia concede alla Fabbrica Lapidea, organo che ancora oggi cura la Basilica, di usufruire del ricavato di alcune imposte per dare inizio ai lavori di costruzione della Cupola. Nel 1840 i fabbricieri affidano all’architetto Alessandro Antonelli la realizzazione della Cupola ed il rifacimento della facciata; di questo secondo progetto verrà realizzata solo la porta in noce con rosoni e teste in ferro fuso.

La “cupola-torre” di 121 metri di altezza è frutto di diversi progetti e di numerose modifiche apportate dall’architetto durante gli oltre quarant’anni di cantiere.

Il progetto e la scelta dei materiali

Il primo progetto risale al 1841, ma i lavori iniziarono solo 3 anni più tardi. Il 16 maggio 1878 fu issata sulla cima della guglia la statua del Cristo Salvatore, statua in bronzo ricoperta in lamine d’oro e opera di Pietro Zucchi.

La sfida di Alessandro Antonelli era in primo luogo riguardante i materiali: all’epoca si prediligeva il ferro, mentre lui optò per utilizzare 2046 metri cubi di mattoni.

Era soprattutto l’architettura stessa dell’edificio a costituire un azzardo. La struttura che sostiene la Cupola di Novara è costituita da quattro coppie di archi in muratura disposti a quadrato, che si innestano sui pilastroni ad angolo del presbiterio, risalente alla seconda metà del Cinquecento.

L’esterno della Cupola di Novara è tipicamente riconoscibile per i due ordini di colonne, che generano un affascinante contrasto di vuoto e pieno e contribuiscono a donare slancio alla costruzione, già caratterizzata da una forma longilinea. I due ordini sono separati da un altro livello e poi seguiti dalla cupola vera e propria.

Antonelli si servì per la realizzazione dell’opera di due modelli in legno, oggi custoditi presso la sede della Fabbrica Lapidea, e impose l’utilizzo di materiali locali e di primissima qualità, per assicurarsi la perfetta funzionalità della costruzione.

La sala del compasso e le salite alla Cupola di San Gaudenzio

La Cupola di Novara, con le sue colonne, la decorazione floreale a stucco della cupola interna, la guglia, i mattoni rossi, le travi di legno a vista e i grandi archi in pietra, è un’opera di straordinaria bellezza che oggi è possibile visitare accedendo da Via Gaudenzio Ferrari e utilizzando l’ascensore posto nel campanile dell’Alfieri che permette di raggiungere la suggestiva Sala del Compasso, situata ad oltre 24 metri di altezza, nella quale si trova il compasso con cui Antonelli preparò tutte le dime per la costruzione della Cupola.

La salita alla Cupola di Novara prosegue passando dal transetto nord fino a raggiungere il primo anello esterno ad una altezza di 41 metri da cui è possibile godere di un panorama incantevole: dalle Alpi ai larghi spazi della Pianura Padana.

Umberto Orsini racconta Novara

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