Monumento a San Bernardo da Mentone: il patrono degli alpinisti e le sue reliquie a Novara
Il Monumento dedicato a San Bernardo da Mentone si trova lungo il Baluardo Partigiani. Si tratta di una statua del santo posta sulla sommità di una colonna. Questa colonna era parte del vecchio duomo romanico, demolito dall’Antonelli.
Proprio in quel punto sorgeva il monastero che ospitò San Bernardo da Mentone.
La stessa vita del santo è avvolta nel mistero: ancora oggi il suo vero paese natale è sconosciuto. Secondo i più, San Bernardo era originario di Aosta, dove sarebbe nato nel 1020 e dove aveva ricoperto il ruolo di canonico e Arcidiacono della Cattedrale, nonché di Agostiniano. Lì aveva ricoperto anche una funzione di giudice: si occupava infatti di nominare i parroci, indagare sui delitti e istituire processi.
La zona in cui operava era considerata al tempo pericolosa: per questo, nel 1050 fece costruire due ospizi, posti sul colle del Gran San Bernardo, a 2470 metri, e del Piccolo San Bernardo.
Queste strutture, che ancora oggi portano il suo nome, erano destinate a dare rifugio ai viaggiatori che attraversavano le alpi, e molto spesso si trovavano sopraffatti dalle condizioni climatiche che rendevano difficile la traversata.
Negli ospizi erano presenti dei canonici appartenenti all’ordine di Sant’Agostino, che possedevano e addestravano i cani San Bernardo – che devono il loro nome proprio al santo – proprio per effettuare delle ricerche nella neve e aiutare coloro che si erano persi.
San Bernardo da Mentone compì poi un viaggio a Novara, dove morì nel monastero che sorgeva all’incrocio tra Baluardo Partigiani e via Ploto il 12 giugno 1081. La città ospita ancora oggi i suoi resti. Alcune delle sue ossa sono infatti conservate, custodite all’interno di due reliquiari, prima nella chiesa di San Lorenzo e successivamente trasferite, nel 1552, all’interno delle mura del Duomo di Novara.
La statua posta sul baluardo ricorda il santo, oggi patrono degli alpinisti. La figura ritrae il santo che tiene a bada il drago-demone alla catena, rappresentazione comune per l’epoca e che si rifà a un suo stesso racconto, secondo cui avrebbe spinto il diavolo giù da una rupe.