L’Ospedale Maggiore della Carità è oggi l’azienda ospedaliero-universitaria della città di Novara. La sua storia è molto antica, e prima di arrivare al complesso di edifici che oggi conosciamo ha attraversato diverse fasi storiche e architettoniche.
L’Ospedale Maggiore della Carità: una moderna eccellenza novarese in un edificio dal sapore storico
L’originario Ospedale di San Michele sorgeva nel quartiere di Sant’Agabio, e ivi rimase fino al XVII secolo. Ma con l’avvicendarsi di diverse guerre e la necessità di disporre di nuovi bastioni difensivi adeguati a supporto del Castello Visconteo Sforzesco, la sede dell’ospedale venne trasferita all’interno delle mura, nel sito attuale.
La costruzione dell’Ospedale Maggiore della Carità viene quindi fatta risalire al 1628, anno in cui l’architetto Gian Francesco Soliva pose la prima pietra. La pianta originale dell’edificio si sviluppa su una forma quadrangolare, costituita da un doppio porticato con archi a tutto sesto, retti da colonne binate. Sui porticati si aprivano i diversi locali che ospitavano le sale di degenza e i locali di servizio.
L’originaria architettura, secentesca ma abbastanza spartana, venne poi impreziosita a partire dal 1852 con l’apposizione di busti in marmo e medaglie in onore dei benefattori dell’istituzione.
Ben presto si fece viva la necessità di disporre di nuovi spazi, e così alla fine del XVIII secolo venne costruita e annessa all’Ospedale Maggiore della Carità la Chiesa di San Michele, con progetto di Stefano Ignazio Melchioni, che venne poi consacrata nel 1793.
Oggi la struttura non è più un edificio di culto, ma la sua architettura intatta è ancora visibile nell’ingresso che si affaccia sul porticato d’onore. Restano inoltre dell’edificio l’altare in marmo, con la grata che divideva lo spazio aperto al pubblico da quello riservato ai religiosi, e la Deposizione di Giuseppe Mazzola, risalente al 1792. Entrambi i manufatti sono stati infatti trasferiti in quella che è l’attuale Chiesa dell’Ospedale Maggiore della Carità.
La chiesa ospita anche altre opere provenienti da diversi edifici di culto della zona, tra cui opere pittoriche di Johan Christoph Storer (1620-1671), Carlo Preda (1645-1729), Giuseppe Antonio Pianca (1703-1759).
Umberto Orsini racconta Novara
Ascolta la voce inconfondibile di Umberto Orsini che racconta la sua e la nostra città