La Chiesa di San Nazzaro della Costa è, insieme alla Chiesa di Ognissanti e la Basilica di San Gaudenzio, uno degli edifici di culto più antichi di Novara.

San Nazzaro della Costa: un edificio teatro di opere di ogni epoca che omaggia lo stile lombardo

Le prime tracce della sua esistenza risalgono infatti al 1124, sotto il vescovato di Litifredo. Per un brevissimo periodo – dal 1256 al 1263 – la Chiesa di San Nazzaro della Costa divenne residenza delle Suore Clarisse di San Pietro a Cavaglio. Successivamente, venne affidata agli Osservanti Francescani, nel 1444.

A quel periodo risalgono una serie di lavori di ristrutturazione che configurano la Chiesa di San Nazzaro della Costa così come la conosciamo oggi. La zona absidale venne modificata e ampliata con l’aggiunta di un coro e del presbiterio. Inoltre, si aggiunsero delle cappelle laterali e le navate centrali vennero eliminate.

Agli interventi puramente architettonici seguirono poi dei rimaneggiamenti di carattere decorativo, che vennero eseguiti in più fasi nel corso degli anni. Una delle opere decorative più antiche di San Nazzaro della Costa è sicuramente il Compianto sul Cristo morto, situato in un piccolo locale che affianca la cappella di destra. Parimenti, sulla prima cappella a sinistra, è possibile ammirare delle decorazioni tardogotiche.

San Nazzaro della Costa venne poi ulteriormente arricchita dalle committenze degli osservanti, che contribuirono ad aumentarne il prestigio. L’originario tramezzo ad esempio ci giunge, seppur solo in parte, con degli affreschi raffiguranti episodi della vita di Cristo databili intorno al 1470, eseguiti probabilmente dal pittore Cristoforo Moretti.

Appartiene invece allo stile lombardo la Crocifissione posta sulla parete absidale.

Numerosi furono gli artisti locali che contribuirono con le loro opere alla forma finale di San Nazzaro della Costa, tra questi citiamo Giovanni Antonio Merli e Tommaso Cagnola, che si sono occupati dei pilastri settentrionali con figure di santi e beati.

Ma San Nazzaro della Costa ospita anche opere di più ampio respiro, appartenenti alla scuola lombarda e milanese. Ecco dunque che la seconda cappella a sud ospita le Storie di San Girolamo, mentre il soprarco una raffigurazione dell’Annunciazione. Entrambe le opere risalgono al periodo che va tra la fine del XV secolo e l’inizio del XVI secolo, e sono attribuibili alla cerchia di Bernardo Zenale.