I resti romani via Paolo Solaroli sono la terza tappa della linea 1. Dell’originaria cinta muraria che circondava l’intero centro storico di Novara sono rimasti soltanto pochi punti, testimonianza dell’irregolarità del terreno e dei lavori che si sono resi necessari.
Nello specifico, i resti romani via Paolo Solaroli sono stati rinvenuti in occasione di alcune campagne di scavo che hanno avuto luogo tra il 1982 e il 1983, in epoca quindi decisamente contemporanea.
La testimonianza dei resti romani via Paolo Solaroli e della complessa cinta muraria
Quello che è emerso è quindi il lato meridionale della cinta muraria e può essere considerato, insieme ai resti di Piazza Cavour, la traccia più importante delle costruzioni romane che dominavano la città all’epoca.
La ragione per cui ben poco dell’epoca romana è sopravvissuto è da ricercare nell’irregolarità della cinta muraria stessa, di cui i resti romani via Paolo Solaroli sono solo una piccola parte.
Ben lontano dal classico quadrilatero che circondava i nuclei abitativi in epoca romana – struttura pressoché standard per le città coloniali – la Novara dell’epoca ha invece una struttura pentagonale, che meglio si adatta alla particolare morfologia della città.
Anche con una pianta pentagonale, il tracciato necessitò di continui aggiustamenti come nel caso dei resti romani via Paolo Solaroli. Di conseguenza, pochissimi tratti delle mura erano di fatto lineari.
Questo può essere notato in particolar modo nella cortina Nord-Occidentale. Qui, lungo Baluardo Quintino Sella erano presenti numerose correzioni, fino ad arrivare a piazza Cavour e alla relativa deviazione che raggiunge il Castello.
È proprio qui che le mura subiscono ulteriori aggiustamenti per poi congiungersi con i resti romani via Paolo Solaroli.
Presso questi ultimi non è possibile rintracciare la stratigrafia originaria, a causa dei continui interventi che si sono succeduti nel corso dei secoli.
Gli scavi hanno però rilevato come i reperti – costituiti da materiale ceramico – possano essere datati dall’età romana fino ai giorni nostri, passando per il Medioevo e il Rinascimento.
Ciò implica un utilizzo continuativo dell’aera attraverso i secoli, qualificando Novara come un centro vivo e popolato.