La Basilica di San Gaudenzio è uno degli edifici di culto più antichi di Novara, nonché chiesa del patrono della città.
La Basilica di San Gaudenzio a Novara, l’ultima dimora del Patrono e casa della Cupola di Novara
La prima chiesa patronale venne costruita fuori le mura, ma fu abbattuta nel 1553, a seguito della decisione da parte del governo centrale spagnolo di privilegiare l’elemento difensivo.
La popolazione novarese non era d’accordo. La Basilica di San Gaudenzio venne quindi ricostruita all’interno delle mura tra il 1557 e il 1590, nel luogo dove in precedenza sorgeva l’antica Chiesa di San Vincenzo.
Il nuovo edificio, a croce latina, venne progettato da Pellegrino Tibaldi, architetto prediletto da San Carlo Borromeo. La struttura della Basilica di San Gaudenzio è costituita da un’unica navata centrale, su cui si aprono sei cappelle, che ospitano alcuni dei capolavori dell’arte novarese.
La cappella della Buona Morte, ad esempio, risalente al 1620, presenta opere di Guglielmo Caccia detto il Moncalvo e di Pier Francesco Mazzucchelli detto il Morazzone. La Cappella dell’Angelo Custode è invece attribuita al pittore Tanzio da Varallo.
Nella seconda cappella a sinistra è invece possibile ammirare il polittico di Gaudenzio Ferrari, che venne ivi trasportato direttamente dalla basilica originaria.
Di particolare interesse è la scultura del Salvatore in rame dorato, realizzata da Pietro Zucchi nel 1888 per essere collocata sull’estremità della cupola. Oggi sulla sommità è posta una riproduzione dell’opera, mentre l’originale è collocata nel transetto sinistro della Basilica di San Gaudenzio, di fronte all’altare di Sant’Adalgiso con la pala di Palagio Palagi del 1833.
Da non dimenticare sono anche gli interventi dei fratelli Della Rovere detti i Fiammenghini, di Paolo Camillo Landriani detto il Duchino e di Stefano Maria Legnani detto il Legnanino.
Quest’ultimo ha dato vita a la Gloria di San Gaudenzio nello “scurolo”, inaugurato nel 1711. Lo spazio sopraelevato in cui sono conservate le spoglie del Patrono – in un’urna d’argento e cristallo – venne progettato dall’architetto ticinese Francesco Castelli.