Casa Fiorentini e Casa Bottacchi: due edifici in stile liberty per i novaresi di spicco del Novecento

Altri due edifici del Novecento in stile liberty a Novara sono Casa Fiorentini e Casa Bottacchi.

Casa Fiorentini venne costruita tra il 1907 e il 1910, e sorge all’incrocio tra Viale Dante e via XX Settembre. Il progetto è dell’ingegner Giuseppe Passerini, che ha creato un sapiente gioco di equilibri in grado di mostrare l’ispirazione liberty nelle decorazioni, così come nelle sinuose linee che compongono la facciata d’angolo, in cui dominano i balconi ricchi di ornamenti, che marcano la suddivisione dei tre livelli di Casa Fiorentini e incorniciano il portale d’ingresso, posto nel porticato del piano terra.

La scelta della soluzione ad angolo è stato un brillante espediente di Passerini per risolvere la problematica dell’elevata pendenza della strada su cui Casa Fiorentini sorge.

Anche Casa Bottacchi, insieme a Casa Fiorentini, rappresenta un interessante esempio di architettura novecentesca novarese. Anch’essa situata in via XX Settembre, Casa Bottacchi sorge subito dopo Casa Fiorentini, e incarna perfettamente lo stile che nel primo novecento dominava l’architettura novarese.

Il tratto caratterizzante di Casa Bottacchi è sicuramente rappresentato dalle numerose decorazioni in cotto. Un vero e proprio trionfo che incornicia tutte le finestre, nonché alcuni elementi delle colonne del porticato.

Il cotto proveniva dall’omonima fornace Bottacchi, situata nel quartiere di Torrion Quartara, che riforniva non solo i diversi cantieri edili della città, ma anche numerose case e edifici di rilievo, come il Collegio Gallarini e appunto Casa Bottacchi.

La facciata principale si presenta quindi con uno stile prettamente neorinascimentale, con un fronte rettilineo.

Il porticato di Casa Bottacchi, come quello di Casa Fiorentini, doveva rendere via XX settembre il naturale prolungamento di Corso Italia, secondo il modello già usato per il percorso che va dal Palazzo del Mercato a Piazza delle Erbe.

Questi sono forse gli unici due edifici in città costruiti secondo il modello urbanistico torinese, in cui si procedeva alla costruzione di grandi edifici di lusso, dividendoli in appartamenti da affittare ai ceti alti della città.

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