Palazzo delle Poste: l’architettura pubblica della Novara del Novecento

Il Palazzo delle Poste è l’edificio che oggi ospita le Poste centrali della città di Novara. Sorge su un sito già esistente, che ospitava il vecchio Teatro Politeama. Il teatro, disegnato dall’architetto Paolo Rivolta, venne successivamente intitolato a Giuseppe Verdi, ma fu poi demolito nel 1930.

I lavori della costruzione del Palazzo delle Poste iniziarono due anni dopo per terminare nel 1935.

Del progetto si occupò l’architetto Angiolo Mazzoni: lo stile vuole rappresentare una rottura rispetto alle mode del tempo, e una testimonianza della fase di novità che interessò l’architettura novarese negli anni ’30 del Novecento.

Angiolo Mazzoni fu un autore molto prolifico durante il ventennio fascista, nonché architetto del nuovissimo Ministero delle Comunicazioni, da cui dipendevano anche le ferrovie. Mazzoni si trovò così ad occuparsi prevalentemente di stazioni dei treni e uffici postali, tra cui appunto il Palazzo delle Poste di Novara.

L’edificio si presenta con un corpo massiccio e compatto, dominato dalla torre con l’orologio posta a sinistra. La lunga scalinata monumentale contribuisce al senso di magnificenza, e coniuga bene la struttura con gli altri edifici di stampo Ottocentesco presenti nelle immediate vicinanze di Piazza Martiri e via XX Settembre, come il Palazzo del Mercato.

L’interno del Palazzo delle Poste si apre con un porticato e un atrio, a cui segue l’ampio salone principale destinato a ospitare i cittadini. Qui, le imponenti superfici in pietra si contrappongono all’altissimo soffitto con volta a botte in vetrocemento, che dona luminosità e smorza l’effetto della pietra.

Nel 1988, nell’ambito dell’Operazione nazionale “Architettura firmata”, una commissione dell’Ordine di Architetti attribuisce al Palazzo delle Poste lo status di edificio moderno di pregio della città.