Cimitero comunale di Novara: l’ordinanza del 1806 e le successive espansioni
Il cimitero di Novara nacque a seguito dell’edito napoleonico di Saint Cloud del 1806, che impose anche in Italia l’eliminazione delle fosse comuni e la costituzione di appositi spazi per la tumulazione dei cadaveri, in aree al di fuori del centro abitato. La scelta ricadde nella maggior parte dei casi su luoghi dove esistevano antiche pievi.
L’amministrazione comunale della città di Novara individuò così l’area a Sud-Est della città per la costruzione del nuovo cimitero di Novara, e in particolare un terreno acquisito dal Comune nel 1808.
Nel 1817 sorse la chiesa ancora oggi esistente. Tra il 1840 e il 1847, invece, vennero portati avanti dei lavori di ampliamento verso Sud.
Il secondo e il terzo recinto risalgono agli anni tra il 1873 e il 1882, insieme ai porticati che percorrono i perimetri esterni dei campi.
I monumenti funerari delle famiglie più importanti sono inseriti nelle campate, mentre gli altri spazi interni sono occupati da cappelle o sepolcri orizzontali.
Molti dei monumenti, redatti secondo lo stile dell’epoca e di grande interesse artistico, consentono di seguire l’evoluzione della scultura cimiteriale dell’Ottocento e del Novecento.
Pelagio Palagi si occupò di disegnare il portale d’ingresso. In realtà la cancellata era originariamente destinata alla Barriera Albertina, e avrebbe dovuto unire le due costruzioni.
Tuttavia, questa e le statue della Concordia e della Vigilanza vennero trasportate nel monumento dedicato a Carlo Alberto in Piazza Gramsci (allora Piazza del Rosario).
Il monumento venne distrutto nel 1944, così la cancellata e le statue trovarono la loro collocazione definitiva nel cimitero di Novara, costituendone l’ingresso principale. Altre statue sono poste lungo i pilastri che intervallano la ringhiera frontale.
L’ingresso del cimitero di Novara è delimitato lungo la parte frontale dalla cancellata e lungo gli altri tre lati da un lungo porticato moderno.
Sulla parte sinistra sorge la Chiesa di San Nazzaro della Costa.