Ex Monastero Santa Maria Maddalena: un edificio in cui le arti hanno ricevuto attenzione e sostegno da più di cinque secoli

L’ex Monastero di Santa Maria Maddalena ha una storia molto antica, che risale a più di cinque secoli fa.

Le Monache di Santa Maria Maddalena si insediarono nel complesso nel 1646, abbandonando il loro monastero situato al di fuori delle mura difensive della città. Occuparono dunque lo stabile compreso tra corso Cavallotti, via Mario Greppi, via Silvio Pellico e via dell’Archivio.

L’edificio era quindi il risultato di un accorpamento di strutture diverse, e come tale necessitò, almeno all’inizio, di una profonda ristrutturazione, volta ad armonizzare i diversi ambienti e donare continuità all’edificio, nonché ad espanderne l’estensione.

Gli interventi durarono fino al 1765, anno in cui la visita pastorale accerta la conclusione dei lavori al Monastero di Santa Maria Maddalena.

Proprio da questa visita riceviamo una pianta della struttura dell’edificio all’epoca. Il porticato del monastero costituiva il fulcro del complesso. Erano inoltre indicati il cortile rustico con i fabbricati di servizio, e la chiesa, che secondo l’opinione dell’epoca era la più bella e la più famosa in città (tra quelle appartenenti ai monasteri, esclusi quindi Duomo e Basilica di San Gaudenzio).

Le attività che si svolgevano all’interno del Monastero di Santa Maria Maddalena erano diverse, e dipendevano principalmente dalle abilità delle monache, che provenivano dalle più importanti famiglie novaresi.

Si passava quindi dal ricamo e la tessitura, attività da considerarsi “standard” per un convento, all’allevamento di bachi da seta e confezionamento di scarpe e profumi, pratiche decisamente più rare e complesse. Inoltre, veniva esercitata la musica strumentale.

Un punto di svolta della vita serena delle monache si ebbe nel 1798, quando l’arrivo dei soldati francesi le costrinse ad abbandonare quello che era stato il loro monastero per ben più di un secolo, proprio come avvenne per il Monastero di Sant’Agnese.

L’edificio venne quindi trasformato in una caserma, e poi ospitò il Liceo napoleonico. Una parte dell’edificio, compresa la chiesa, venne ceduta e destinata all’Archivio notarile.

La destinazione d’uso scolastica è rimasta fino a oggi, dato che l’ex Monastero di Santa Maria Maddalena ospita, nei locali che circondano la corte porticata, il Liceo Artistico Musicale e Coreutico Casorati.