Ex ospedale psichiatrico: il complesso di edifici pensato per la salute pubblica
L’ex Ospedale Psichiatrico venne costituito a Novara dopo che la normale gestione dei degenti cominciò a incontrare qualche difficoltà.
Fino alla costruzione di una struttura apposita, infatti, era l’Ospedale Maggiore ad accogliere i pazienti di tutta la provincia di Novara, a cui era stato destinato un reparto specifico, ricavato da un ex convento di Cappuccini.
Fu nel 1855 che la decisione, dettata dalle necessità sempre più impellenti, venne finalmente presa. Si scelse così di costruire l’ospedale in città e, in particolare, a Viale Roma, fuori dalle mura e lontano dalle zone residenziali. La necessità dell’epoca era infatti quella di salvaguardare le “persone civili e il pubblico decoro”.
Nel 1865 la responsabilità dei “mentecatti poveri” venne assegnata alle Province, così l’Ospedale Maggiore, l’Ospedale di San Giuliano, il Monte di Pietà e l’Opera pia San Giuseppe si impegnarono a sostenere la causa della costruzione di un manicomio.
Francesco Lucca, consigliere provinciale, fu l’ingegnere designato dalla Provincia stessa per il progetto.
L’ex Ospedale Psichiatrico nasceva come un complesso di costruzioni a due livelli, diviso in padiglioni collegati da corridoi coperti. I reparti erano divisi in infermi, agitati e furiosi.
Sempre all’interno del complesso erano inclusi gli uffici e gli alloggi per medici e infermieri, ed era inoltre presente una cappella proprio al centro tra i diversi edifici.
I lavori vennero appaltati nel 1871, e già nel 1875 la struttura aveva aperto le sue porte ai primi reclusi, definiti ricoverati solo a partire dal 1926.
La struttura continuava ad accogliere pazienti, tanto che già nel 1880, a soli 5 anni dall’apertura, venne predisposto un ampliamento, a cui ne seguì un secondo nel 1914.
Un anno dopo, nel 1915, l’ex ospedale psichiatrico contava già 1314 degenti.
La legge 180 del 1978 chiude definitivamente tutte le strutture adibite a ospedali psichiatrici. Il complesso di edifici, dopo un lungo periodo di abbandono, ospita oggi poi la sede comunale e provinciale dell’ASL.