Le mura spagnole: la difesa della città fortificata e la successiva espansione del nucleo abitativo

Le mura spagnole sono solo uno dei sistemi di fortificazione che avevano il compito di proteggere la città di Novara.

La costruzione delle mura spagnole fu probabilmente la più grande rivoluzione urbanistica che la città conobbe, e risale al XVI secolo.

Novara passò infatti sotto il dominio degli spagnoli con il Ducato di Milano, e la città assunse una funzione di piazzaforte.

La precedente linea di difesa venne quindi completamente stravolta a partire dal 1552. Le costruzioni medievali troppo vicino alle mura furono abbattute. Stessa sorte toccò ai sobborghi e anche a costruzioni di rilevanza pubblica come ospedali, monasteri e chiese.

Il Castello perse così la sua funzione di fulcro del sistema difensivo, e venne relegato a essere solo una parte di una cerchia di baluardi, progettati per resistere anche a pesanti attacchi di artiglieria.

Così, Novara andò finalmente ad assumere la caratteristica forma irregolare a pentagono che ancora oggi divide il centro storico dalle zone più recenti della città.

Un lavoro di questo tipo richiedeva tempo e competenza: gli interventi si protrassero infatti per tutto il XVII secolo e coinvolsero tra l’altro personalità di spicco dell’architettura militare, tra i quali Gaspare Beretta, Gianmaria Olgiati e Gaspare Baldovino.

Nel 1738 la città passò in mano ai Savoia, e tutto il lavoro di fortificazione finì nel dimenticatoio. I Savoia procedettero infatti a una de-fortificazione della città, dato che ormai le tecniche militari avevano raggiunto nuovi standard, tali da rendere le mura non più indispensabili.

Inoltre, nel decennio dal 1779 al 1789 si progettò di realizzare un viale alberato nei pressi dell’area del Castello, chiamato Allea.

La de-fortificazione proseguì anche con l’epoca napoleonica, tanto che nel 1804 si procedette all’abbattimento delle mura e la trasformazione di queste aree ormai libere in giardini e viali.

Ultima tappa di questo processo si ebbe nel 1830, quando anche le vecchie porte e le mura antiche vennero demolite.

Tutta la fascia perimetrale un tempo occupata dai bastioni venne spianata, divisa in lotti e venduta, per dare finalmente alla città la possibilità di espandersi.