Piazza Martiri della Libertà e Palazzo Venezia: i punti di interesse e l’omaggio a Vittorio Emanuele II

Piazza Martiri della Libertà (in passato conosciuta come Piazza Castello e poi Piazza Vittorio Emanuele II) sorge in centro città, tra il Castello Visconteo e il Palazzo del Mercato. La sua configurazione venne definita già in epoca ottocentesca.

La pianta è quadrata, e la piazza è circondata da diversi punti di interesse della città, tra cui appunto il Castello e il Palazzo del Mercato, ma anche il Teatro Coccia e Palazzo Venezia.

A dominare Piazza Martiri della Libertà, nel suo centro esatto, è la statua dedicata a Vittorio Emanuele II, che dà le spalle al Castello. Il monumento equestre in bronzo venne realizzato nel 1881 dallo scultore Ambrogio Borghi: l’occasione fu la ricorrenza dei 101 anni dalla scomparsa del sovrano. Borghi, formatosi all’accademia di Brera, realizzò un’opera austera ma vivace, e completò il basamento con degli episodi narrativi.

Un piccolo prato circonda la statua, e l’intera area è delimitata da un motivo a greca.

Piazza Martiri della Libertà è stata per anni “oscurata” dal Castello, ma nei primi anni del Novecento trovò una sua identità anche grazie alla costruzione di Palazzo Venezia sul lato Ovest, che divise la piazza dal Parco dell’Allea.

Palazzo Venezia è costituito da due corpi distinti, collegati tra loro tramite il lungo porticato. Il progetto fu commissionato all’architetto Angelo Crippa dalle Generali Assicurazioni di Trieste nel 1926. In precedenza l’area era occupata da un rivellino delle fortificazioni murarie, erette nel 1600 dagli Spagnoli.

Palazzo Venezia è accomunato a Piazza Martiri della Libertà dall’impianto decorativo neoclassico, tuttavia la progettazione del primo prevede un’ossatura in calcestruzzo armato e laterizio per le tamponature verticali, tecnica innovativa per quegli anni in Italia. Il candore del Palazzo crea un deciso contrasto con il vicino Castello.

Oggi Piazza Martiri della Libertà ospita un parcheggio, ma la previsione è quella di restituire l’area alla collettività rendendola pedonale, come accade di frequente durante gli eventi in città.