La Chiesa di Sant’Eufemia si trova in via Cesare Magnani Ricotti 15. La sua origine è antica, databile in epoca contemporanea alla Chiesa di Ognissanti e di quella di San Nazzaro della Costa.

La Chiesa di Sant’Eufemia: lo stile barocco e gli interni lignei della sede della Confraternita di San Defendente

Già all’epoca del vescovo Litifredo, infatti, si ha notizia di una costruzione adibita a luogo di culto, dal momento in cui lo stesso vescovo concede alla confraternita di celebrare alcune liturgie.

La confraternita di San Defendente amministrò la Chiesa fino al 1586. Successivamente, la Chiesa di Sant’Eufemia assunse il titolo di ospizio per pellegrini, e tale rimase fino all’Ottocento.

La confraternita aveva infatti abbandonato la Chiesa di Sant’Eufemia a causa dell’integrazione dell’ordine con quello della Confraternita della SS. Trinità dei Pellegrini di Roma. L’originale architettura romanica col tempo precipitò in uno stato di degrado.

Nel 1666 si decise quindi di procedere a un rifacimento che portò, come avvenne nel caso della Chiesa di Ognissanti, all’assunzione di uno stile tipicamente barocco.

La facciata di forma concava della Chiesa di Sant’Eufemia che osserviamo oggi presenta una raffinata bicromia tra il bianco delle pareti principali e il giallo delle rifiniture. Le colonne, del colore della pietra, movimentano la facciata insieme a timpani e cornici aggettanti. L’ingresso principale fa parte di un elemento più grande definito protiro, sormontato da una finestra. Due nicchie laterali con statue completano la facciata, realizzata tra il 1694 e il 1698.

L’interno a pianta a croce latina con ampio transetto presenta elementi stilistici che richiamano la facciata. Tra questi il pulpito con ricchi intagli in legno, eseguito fra il 1682 e il 1683 dall’intagliatore Vallo. Ricordiamo anche il coro in pieno stile rococò, opera di G. Olivarez da Corbetta e da P. Barengo da Magenta del 1775.

Oltre a opere scultoree ricordiamo anche quelle pittoriche. Tra queste L’Assunta di Agostino Sant’Agostino del 1677 il drammatico Martirio di un santo, datato e firmato da Giuseppe Antonio Pianca nel 1745, L’Assunta di Agostino Sant’Agostino del 1677, e il Sant’Omobono di Bartolomeo Vandoni (1603-1676).

Nella Chiesa di Sant’Eufemia sono presenti anche monumenti funerari, tra cui quello del conte Giuseppe Tornielli Brusati, scolpito da Antonio Bisetti nel 1843.