Palazzo Negroni e Palazzo Vochieri: le due anime della biblioteca cittadina tra passato e presente

Palazzo Negroni e Palazzo Vochieri sono due edifici storici della città di Novara che, a prima vista, non sembrerebbero avere niente in comune, presentando un diverso stile architettonico e diverse soluzioni spaziali.

Eppure, nella seconda metà del settecento, i due palazzi erano parte di un unico complesso. Nel secolo successivo, l’originale pianta subì diverse modifiche, a causa degli avvicendamenti di proprietà e degli sviluppi edilizi autonomi.

È tuttavia possibile rintracciare qualche indizio di questa originaria struttura, osservando le volte del piano terra di Palazzo Vochieri e Palazzo Negroni, nonché nei soffitti di Palazzo Vochieri, che presentano stucchi del XVIII secolo, e nell’affresco settecentesco Trionfo di Bacco e Arianna, posto nella volta dello scalone.

Palazzo Negroni, situato al civico 4-6 di Corso Cavallotti, fu proprietà della famiglia Negroni fino al 1896. In quell’anno il giurista Carlo Negroni decise di lasciare in eredità alla città il palazzo e il patrimonio bibliografico ivi contenuto, chiedendone la trasformazione in biblioteca pubblica. La Biblioteca Civica vide così il suo patrimonio raddoppiato, e la sua sede venne trasferita da Palazzo Orelli a Palazzo Negroni.

Furono però necessari molti lavori di ammodernamento prima di rendere effettivamente Palazzo Negroni disponibile per la collettività e per la sua nuova funzione. I lavori di adeguamento iniziarono nel 1904 su progetto di Guido Oliviero. Furono previsti la realizzazione dello scalone e la collocazione delle immagini dei benefattori della biblioteca in lapidi e nicchie appositamente progettate.

In un secondo momento, nel 1959, venne realizzato un ulteriore intervento, che prevedeva la demolizione di un fabbricato e la conseguente costruzione di un unico blocco, di impronta decisamente più moderna.

Palazzo Vochieri è stato anch’esso restaurato allo scopo di creare sezioni specifiche della biblioteca, come la sezione ragazzi, la sezione novarese e la sezione testi antichi. Nel 1990 è stato così possibile ripristinare il legame originale tra i due palazzi.

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