Alessandro Antonelli è forse una delle figure più importanti per la storia di Novara, specialmente quella Ottocentesca.
La città conobbe un dominio austriaco fino al 1714, anno in cui venne annessa insieme al territorio circostante al regno di Sardegna, come risultato della guerra di Successione terminata nel 1748.
Poiché la casata continuò a mantenere Torino come capitale dei suoi possedimenti, Novara divenne un importante baluardo difensivo del regno, i cui confini orientali vennero posti lungo il Ticino.
Alessandro Antonelli e l’architettura ottocentesca, l’eredità della città di Novara e l’epoca pre-moderna
L’importanza del territorio venne confermata anche durante il breve regno napoleonico, durante il quale Novara divenne capoluogo del Dipartimento dell’Agogna, a causa della sua importanza strategica ed economica.
La distruzione del regno napoleonico fece tornare la città sotto il dominio sabaudo con la Restaurazione. Quello fu il momento in cui si concentrarono su Novara una serie di sforzi di rinnovamento edilizio e militare e potenziamento delle infrastrutture, dei quali la città beneficiò sia in termini strutturali che economici.
La grande importanza riservata alla città era dovuta al fatto che essa rappresentasse il punto più prossimo e favorevole del regno nelle campagne risorgimentali verso il Lombardo-Veneto austriaco.
Sempre a Novara ebbe luogo l’abdicazione di Carlo Alberto in favore di Vittorio Emanuele II a seguito della sconfitta nella Prima Guerra d’Indipendenza, il 23 marzo 1849.
La seconda metà dell’Ottocento si concentra invece, almeno sul piano architettonico, tutta intorno alla figura di Alessandro Antonelli. Quest’ultimo, insieme ad altri architetti e urbanisti, fornì alla città l’aspetto ottocentesco che tuttora contribuisce a rendere elegante l’intero centro storico.
Sua la famosa Cupola di Novara, ossia il campanile della Basilica di San Gaudenzio, simbolo della città, nonché l’altare maggiore della cattedrale e Casa Bossi.
Alessandro Antonelli, nato in provincia di Novara, è infatti sempre stato molto legato al territorio, tanto da aver firmato molte costruzioni non solo nella città ma anche nelle immediate vicinanze, oltre che a Torino, dove ha dato vita alla famosissima Mole Antonelliana.
La Cupola e la porta principale della basilica di San Gaudenzio, Casa Bossi e alcune parti del Duomo della città sono testimonianza dell’affetto profondo che legava Alessandro Antonelli alla città, nonché motivo di vanto e patrimonio artistico e culturale da preservare.
La linea 4 del nostro percorso turistico è quindi proprio incentrata sulla figura di Alessandro Antonelli e dell’architettura ottocentesca, che è ancora oggi cifra caratterizzante dell’architettura cittadina.